I bifosfonati rappresentano un'importante classe di farmaci, utile per il trattamento di patologie metaboliche e oncologiche coinvolgenti l'apparato scheletrico. Il loro meccanismo d'azione si basa sulla capacità di inibire il riassorbimento osseo mediato dagli osteoclasti. I più comuni bifosfonati utilizzati in terapia sono: alendronato, risedronato, ibandronato, pamidronato e zoledronato, composti dotati di elevata potenza e selettività. I primi tre vengono utilizzati per la prevenzione ed il trattamento dell'osteoporosi mentre pamidronato e zoledronato svolgono un ruolo essenziale nella prevenzione delle complicanze ossee e nel trattamento dell'ipercalcemia severa associata a mieloma multiplo o a metastasi ossee conseguenti a carcinoma mammario o prostatico. Generalmente i bifosfonati sono ben tollerati e raramente sono in grado di causare effetti collaterali rilevanti. Recenti segnalazioni hanno tuttavia descritto l'osteonecrosi avascolare della mascella quale effetto avverso potenzialmente grave associato alla somministrazione cronica di tali farmaci. Sebbene l'osteonecrosi sia stata finora riportata soprattutto nei pazienti sottoposti alla somministrazione endovenosa di pamidronato e/o zoledronato, un numero sempre crescente di casi viene riportato tra i pazienti soggetti all'assunzione di bifosfonati ad uso orale (alendronato o risedronato) per il trattamento dell'osteoporosi o del morbo di Paget (5-11). In una recente review Capsoni e coll. hanno valutato i principali aspetti clinici, epidemiologici e terapeutici dell'osteonecrosi della mascella, indicando in particolare quale dovrebbe essere il ruolo del reumatologo nella prevenzione di tale complicanza. Nel documento in allegato c'è una esauriente trattazione in tema di bifosfonati.